Gli uomini preistorici mangiavano solo carne?
No. Un team di ricercatori internazionali, fra cui anche scienziati italiani, è riuscito a far luce sulle abitudini alimentari dei nostri progenitori, scoprendo che gli uomini preistorici conoscevano bene le piante, molto prima dello sviluppo dell’agricoltura.
La ricerca, pubblicata su Plos One, è stata condotta dall’Università autonoma di Barcellona e dall’Università di York, sulla base degli scavi diretti da Donatella Usai, dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente di Roma, dei cinque siti preistorici di Al Khiday.
Si tratta di un’area posta lungo il Nilo Bianco, in Sudan, occupata fin dal 7000 a.C. e con centinaia di sepolture pre-Mesolitiche e Neolitiche. Gli studiosi hanno analizzato composti e microfossili prelevati dalla placca dentale calcificata di antichissimi denti. Secondo i ricercatori, Cyperus rotundus, oggi considerata un’erbaccia, costituiva una parte importante della dieta preistorica. Si è scoperto che questa pianta in passato era usata come cibo, e sembra che anche le sue proprietà medicinali fossero ben note.
Gli abitanti della regione mangiavano diverse altre piante. Un’altra ricerca ha portato agli stessi risultati: sono stati studiati i fossili fecali ritrovati a El Salt, in Spagna, risalenti a 50mila anni fa e attribuiti ai Neanderthal. I ricercatori del Mit di Boston e dell’Università Autonoma di Barcellona hanno rinvenuto nei residui fecali la presenza di marcatori indicanti il consumo di erbe.
In particolare, le loro strumentazioni avrebbero rilevato la presenza di stanoli e steroli, composti chimici contenuti per esempio in ortaggi e frutti, oggi usati per combattere il colesterolo cattivo in medicina.