Chi ha ucciso Tutankhamon?
Probabilmente nessuno. O almeno non un assassino. Il faraone Tutankhamon ha sempre attirato molta curiosità anche per la sua prematura fine poco chiara.
L’ipotesi del complotto omicida è andata a lungo per la maggiore, soprattutto dopo l’autopsia svolta sulla mummia dall’Università di Liverpool nel 1968: le lastre mostravano una frattura sulla nuca del faraone e dei frammenti di ossa finiti all’interno del cranio, elementi che non potevano non far pensare all’omicidio.
Un complotto che ben si inseriva nella torbida storia di un periodo turbolento come la fine della XVIII dinastia, dopo la crisi dovuta al dilagare dell’eresia del sovrano padre di Tutankhamon, Akhenaton, nel XIV secolo avanti Cristo. Ma non è andata così.
Le analisi successive hanno mostrato che quella frattura era derivata dal processo di mummificazione. Le fratture letali erano forse altre. C’è stato quindi tutto un fervore di studi e ricerche sulle cause della morte del re-bambino sepolto con il più spettacolare tesoro dell’antico Egitto.
Tra le più recenti, nel 2005 una frattura alla gamba ha fatto pensare a una ferita in battaglia o a una caduta rovinosa; nel 2010 invece si è scoperto che il faraone, essendo già cagionevole di salute, soffriva anche della peggiore forma di malaria.
L’ultima ipotesi in ordine di tempo parla invece di un incidente stradale ante litteram. Gli esperti del Cranfield Forensic Institute hanno esaminato ogni centimetro della mummia regale, scoprendo numerose lesioni concentrate su un solo lato del corpo, nel bacino e alle costole.
Per gli esperti britannici le ferite indicano chiaramente che il faraone è stato investito e travolto da qualcosa lanciata a grande velocità mentre il re si trovava in ginocchio. Una ruota lo avrebbe colpito in pieno petto. Probabilmente mentre tentava di rialzarsi: l’ipotesi infatti è che il faraone sia caduto dal suo carro e sia stato travolto involontariamente dal mezzo successivo.