Che cos’è un nuraghe?
I nuraghi sono strutture in pietra diffuse in tutta la Sardegna e che hanno tra i 3 e i 4000 anni. Fanno parte delle costruzioni megalitiche, perché utilizzano grandi pietre a scopo architettonico. Ne esistono di diversi tipi, di cui quelli a torre sono i più famosi.
Unici nel loro genere, hanno dato il nome alla civiltà nuragica, sviluppatasi in Sardegna nel Il millennio avanti Cristo. Secondo gli esperti infatti i nuraghi sono stati costruiti tra il 1800 a.C. e il 1100 a.C., e sono rimasti in uso anche nei secoli successivi. Si stima che ne siano stati eretti almeno diecimila in tutta l’isola, di cui ne restano almeno settemila di diversa grandezza e a un diverso stato di conservazione.
In alcuni casi sono state create più costruzioni articolate fra loro fino a configurare una specie di castello nuragico. Il diametro delle costruzioni tronco-conico si aggirava su una media di 8-10 metri, mentre l’altezza toccava i 10-20 metri.
Gli archeologi da decenni discutono su quale fosse la funzione di un nuraghe. Nei secoli si è pensato fossero tombe, case, ovili, torri, templi, osservatori astronomici. L’ipotesi prevalente oggi riguarda l’impiego militare, come torri di osservazione e strutture di difesa in cui radunare la comunità in caso di guerra. Le mura cosi solide sembrano particolarmente adatte a resistere a un assalto.
Alcuni hanno proposto che la densità dei nuraghi si spiega proprio con l’interesse a mantenerli in contatto l’uno con l’altro per passarsi comunicazioni e prestarsi aiuto. Anche chi si oppone a questa interpretazione militare ammette che ci sono prove che almeno in certi casi i nuraghi sono stati usati come estrema fortezza.
Altri ritengono che i nuraghi più complessi fossero le residenze dei re locali. L’ipotesi alternativa a quella militare è quella religiosa, secondo la quale i nuraghi sarebbero stati luoghi religiosi, alcuni dei quali usati come mausolei. Infine, c’è chi ritiene che i nuraghi fossero utilizzati prevalentemente come osservatori astronomici.
