È vero che c’è un astronauta nella tomba di Palenque?


È vero che c’è un astronauta nella tomba di Palenque?

La pietra tombale di Palenque, in Messico.
È vero che c’è un astronauta nella tomba di Palenque?

La pietra tombale di un principe maya ha spesso sollecitato la fantasia degli osservatori. La grande lastra ritrovata nel Tempio delle Iscrizioni della città di Palenque, in Messico, ricopriva la tomba di un re o di un gran sacerdote di nome Pakal.

L’uomo raffigurato ha ricordato a qualcuno (il primo a parlarne è stato lo scrittore svizzero Erich von Daniken) un viaggiatore spaziale dentro una navicella: a uno sguardo superficiale può sembrare di vedere il fuoco del motore, la capsula, i comandi dell’astronave, un sedile, il respiratore.



L’uomo può apparire seduto nel veicolo a razzo mentre ne impugna i comandi. La spiegazione degli esperti di archeologia precolombiana è però del tutto diversa. I simboli sono gli stessi che compaiono in altre opere d’arte maya e anche in altre pietre tombali di Palenque. Rappresentano elementi noti della mitologia maya, e in particolare sono legati sì a un viaggio, ma non nello Spazio, bensì nell’Aldilà, e senza navicelle a razzo. Il rilievo è datato al VII secolo dopo Cristo, e va visto in verticale.

Con questa prospettiva si capisce meglio che esso raffigura re Pakal che cade dall’albero della vita verso il regno dei morti, simboleggiando così il trapasso del defunto. Quello che si è voluto leggere come un motore fiammeggiante è invece il dio maya della terra e della morte, mentre a dare l’impressione di “astronave” è la somma delle figure dell’albero della vita, della pianta di mais e di un serpente piumato, altro essere caratteristico della mitologia maya.

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