Quando è nata la carta igienica?


Quando è nata la carta igienica?

La storia della carta igienica
Quando è nata la carta igienica?

I rotoloni sono un’invenzione moderna. Ma andiamo con ordine, partendo dagli uomini primitivi: dopo aver usato il gabinetto (un foro praticato in una roccia piatta), l’uomo del neolitico si detergeva nel più vicino ruscello. Gli Egizi si pulivano, sembra, con sabbia intrisa di oli profumati, mentre i popoli arabi e indiani si servivano della mano sinistra (ancora oggi è un insulto toccare un arabo o porgergli un oggetto con la sinistra, considerata impura). Il primo pezzo di carta usato per pulirsi apparve nel XIV secolo, nella Cina dell’imperatore Zhu Yuanzhang.



Agli occidentali occorse un altro mezzo millennio. Nel suo Galateo (1558), monsignor Della Casa prende a esempio di tutto lo sporco le “pezze degli agiamenti” , teli di stoffa appesi nei gabinetti. E, già due secoli prima, nei conventi si usavano ritagli di vecchie tonache. Di “carta per usi igienici” si comincia a parlare solo nel ‘700, e con reticenza: era innominabile, ma nel manico del “ventaglio per signora a doppio utilizzo” erano occultati foglietti di carta igienica.

Dal ‘700 arrivarono i giornali, usati fino a pochi decenni fa. Richard Smyth, nella ricerca Bum Fodder: An absorbing history of toilet paper racconta che l’inventore della carta igienica è il newyorkese Joseph C. Gayetty, che presentò la sua invenzione agli americani nel 1850. La Medicated Paper (questo era il marchio) evitava la comparsa di emorroidi, causate dall’inchiostro dei giornali. Nel 1930 si vendeva quella “senza schegge”. La carta a due veli comparve nel 1942.

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