Si nasce ottimisti o pessimisti?
Senza dubbio nasciamo ottimisti. Il nostro cervello ci induce infatti, per sua natura, a vedere quasi sempre il bicchiere mezzo pieno, anche se in certi individui quest’istinto può essere soffocato da esperienze particolarmente nefaste. Ecco perché, di epoca in epoca, l’essere umano si è industriato per trovare soluzioni ai problemi che gli si sono parati di fronte, perfezionando gli strumenti a sua disposizione e garantendosi un costante miglioramento dello stile di vita. Se invece fossimo nati pessimisti, saremmo rimasti a vivere nelle grotte, non immaginando un futuro migliore.
L’attitudine ottimistica degli esseri umani è stata di recente accertata da più studi scientifici (celebri quelli condotti da Tali Sharot, neuroscienziata anglo-israeliana), da cui è emerso che i lobi frontali del nostro cervello, deputati a pianificare le azioni future, tendono a elaborare le notizie negative in modo tale che non abbiano il sopravvento sui propositi positivi. Si mantiene così una visione ottimistica della realtà, indispensabile appunto per l’evoluzione.