Chi ha inventato il termometro?

Il termometro è uno strumento che misura la temperatura controllando la variazione di una determinata proprietà fisica influenzata dal calore, come, per esempio, il volume per i liquidi o la pressione per i gas. Galileo Galilei (1564-1642) realizzò un primo termometro a gas intorno al 1597: il suo termoscopio misurava il cambiamento della densità dell’aria in rapporto all’aumento o alla diminuzione della temperatura. Un’ampolla di vetro dal collo molto lungo veniva riscaldata con le mani e successivamente rovesciata e inserita in una caraffa di vetro piena d’acqua: quando il calore diminuiva il liquido saliva nel collo perché l’aria riduceva il proprio volume e viceversa.



Tra il 1612 e il 1625 il medico Santorio Santorio (1561-1636) perfezionò l’idea di Galileo, aggiungendo una scala di riferimento al meccanismo, e la utilizzò per misurare la temperatura corporea dei suoi pazienti. In entrambi i casi analizzati, però, le misurazioni erano approssimative perché non consideravano la pressione atmosferica. Il primo termometro sigillato in vetro fu introdotto dal granduca di Toscana Ferdinando II (1610-1670), che preferì adoperare l’alcol, più sensibile alle variazioni termiche rispetto all’acqua.

Lo strumento che più ha avuto successo, invece, fu inventato dal fisico tedesco Gabriel Fahrenheit (1686-1736), lo stesso della famosa e omonima scala di temperatura, nel 1714, e funziona a mercurio: il metallo viene posto in un tubicino di vetro a sua volta inserito in un tubo di vetro un po’ più grande e graduato. Il principio è lo stesso dei precedenti: attraverso l’aumento del volume della sostanza, è possibile monitorare la temperatura. Dal 2008, a causa della sua tossicità, l’uso del mercurio è stato sostituito dal galinstano, una miscela di gallio, indio e stagno, meno nocivo per l’ambiente.