È vero che la talpa nuda potrà aiutarci a sconfiggere il cancro?
L’eterocefalo glabro o talpa nuda africana (Heterocephalus gIaber) è un roditore che vive in colonie nel sottosuolo in alcune zone desertiche di Etiopia, Somalia e Kenya.
Caratteristiche della talpa nuda africana
Questa specie non è certo famosa per il suo aspetto, che non è dei più attraenti, ma per alcune sue caratteristiche davvero uniche, come il fatto di essere il solo mammifero a sangue freddo, non in grado, cioè, di regolare la sua temperatura corporea, o come il fatto di poter restare senza nutrirsi per diverso tempo in caso di carestie o, ancora, come l’avere la pelle insensibile al dolore.
La talpa che non teme il cancro
Ma oltre a queste particolarità ce n’è un’altra che, recentemente, è molto studiata dai ricercatori: la sua straordinaria capacità di non ammalarsi di cancro, neppure quando cellule cancerogene le vengono iniettate appositamente.
Il gene HAS2
Il motivo di ciò è un gene denominato HAS2 contenuto nel suo patrimonio genetico che, a quanto pare, a sua volta produce una molecola chimica, ialuronano ad alto peso molecolare (HMW-HA), che protegge i tessuti di questi roditori bloccando lo sviluppo e la diffusione delle cellule cancerose.
Sostanza anticancerogena
Lo hanno dimostrato all’Università di Rochester (New York) l’anno scorso, rimuovendo la sostanza anticancerogena e verificando come le cellule delle talpe diventino, così, sensibili ai tumori.
Dalla talpa nuda alla cura per il cancro
Questa scoperta fa ben sperare per il futuro, in quanto nell’uomo prodotti a base di HMW-HA sono già utilizzati come antirughe e contro il dolore reumatico nelle ginocchia senza effetti collaterali e un uso più mirato potrebbe, si augurano gli scienziati, aiutare anche nel campo oncologico.
