Dov’è finito il meteorite che estinse i dinosauri?
Circa 65 milioni di anni fa si verificarono profondi mutamenti climatici che portarono i dinosauri e almeno la metà delle creature esistenti allora sul Pianeta all’estinzione. Come ha definitivamente confermato una recente ricerca internazionale coordinata dall’Università tedesca di Norimberga, questa estinzione di massa fu determinata dalla caduta di un unico grande asteroide del diametro di 12 chilometri.
L’impatto, devastante, che avvenne in Messico a nord della penisola dello Yucatan, ebbe una potenza esplosiva di circa 190mila gigatoni di TNT (cioè un milione di volte più potente dell’esplosione di una bomba atomica) determinando uno tsunami gigantesco e l’emissione in atmosfera di una tale quantità di polveri e particelle da oscurare la luce del Sole per molti anni, raffreddando così la superficie terrestre, acidificando gli oceani e decimando specie vegetali e animali Il cratere del meteorite è noto come cratere di Chicxulub scoperto nel 1978 dal geofisico Glen Penfield a seguito delle attività di una compagnia petrolifera.
I resti del meteorite, invece, vennero proiettati a centinaia di chilometri dall’impatto e allontanati ulteriormente dallo tsunami. Diversi frammenti sono stati ritrovati in molte parti del globo e soprattutto nei Caraibi, sull’isola di Haiti e al largo delle coste della Florida. In particolare, come ha scoperto un gruppo di oceanografi americani guidati da Richard Norris alla fine del secolo
scorso, la penisola della Florida ha agito da frangiflutti durante lo tsunami post-impatto permettendo la deposizione sul fondale marino di polveri e frammenti che racchiudevano al loro interno la storia dell’evento.
