Qual è l’ultima frontiera del trapianto di cuore?

Utilizzare il cuore di un cadavere. I medici del Papworth Hospital nel Cambridgeshire (Gran Bretagna) nel 2015 realizzato con successo il primo trapianto di questo genere in Europa, dopo che c’erano stati pochissimi precedenti in Australia e negli Stati Uniti. In passato questo intervento era possibile solo con donatori in stato di morte cerebrale ma con il cuore funzionante.
Invece le operazioni sperimentali portate a compimento hanno utilizzato un cuore “morto” che è stato ibernato, conservato con i nutrienti necessari, impiantato, riattivato, con una pompa e monitorato per sessanta minuti prima di essere innestato nel sistema vascolare del ricevente.
Questa pratica potrebbe aumentare i numeri dei trapianti riducendo le liste di attesa, ma può essere utilizzata solo se un équipe medica è presente al momento del decesso del donatore e preleva correttamente l’organo entro un quarto d’ora.