Come fu scoperta la radioattività?


Come fu scoperta la radioattività?

La scoperta della radioattività
Come fu scoperta la radioattività?

Nel febbraio del 1896, in maniera del tutto casuale, il fisico francese Henri Becquerel fece un’importante scoperta mentre era impegnato in una serie di esperimenti che avevano come scopo quello di investigare i fenomeni legati alla fosforescenza e alla fluorescenza di alcuni materiali. In particolare il fisico aveva notato che, dopo aver esposto al sole un cristallo di uranile, nel momento in cui questo veniva poggiato su di una lastra fotografica, la sua immagine rimaneva lì impressionata.



Tralasciati momentaneamente i suoi studi, Becquerel ripose il cristallo di uranile in un cassetto e mise da parte la lastra fotografica. Successivamente, quando li recuperò per continuare le proprie osservazioni, si accorse con meraviglia che sulla lastra risultava visibile l’immagine dei cristallo: da ciò dedusse che l’uranile aveva spontaneamente emesso una radiazione capace di attraversare il foglio di carta e impressionare la stessa lastra senza bisogno dì alcuna esposizione al sole.

In seguito a questa scoperta Becquerel replicò l’esperimento con altri minerali per verificare che fossero proprio gli atomi di uranio ad avere questa proprietà e constatò quindi che qualsiasi sostanza contenente uranio era capace di emettere radiazioni elettromagnetiche. La sua scoperta, che ha aperto la via alla conoscenza della radioattività, ebbe una risonanza tale che due anni dopo i coniugi Marie e Pierre Curie proseguirono gli studi di Becquerel scoprendo che altri due elementi fino ad allora ignoti, ossia il radio ed il polonio, emettevano radiazioni come l’uranio.

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