Si può mangiare il cibo scaduto?

Più di 90 milioni tonnellate di cibi scaduti vengono gettati via ogni anno Europa. Una recente ricerca di Eurobarometro (un sondaggio periodico a cura della Commissione Europea su 25.500 cittadini dell’Unione) ha rilevato che i consumatori europei si comportano in modo assai differente tra loro. L’81 per cento degli svedesi, infatti, pensa sia sicuro consumare cibo oltre la data di scadenza indicata, così come il 75 per cento dei finlandesi e il 73 per cento dei francesi.



Dei mille italiani interpellati, solo il 27 per cento si fida, mentre più intransigenti di noi sono solo rumeni, bulgari e ungheresi. Ma chi ha ragione? Per prima cosa gli alimenti e le relative date di scadenza vanno distinti in due categorie che solo apparentemente sono uguali. La dicitura che si riferisce alla data di scadenza (a volte nella formula “consumarsi entro il”) è più tassativa, riguarda i cibi freschi e deperibili (come latte fresco, yogurt, ricotta, uova e pasta fresca).

A causa della proliferazione della flora batterica e delle muffe il superamento della data di scadenza potrebbe comportare rischi sanitari. La dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” è molto meno categorica. Gli alimenti a cui si applica (pasta, riso, biscotti, conserve, alimenti in scatola, olio, per esempio) oltre un certo periodo di conservazione possono andare incontro a un progressivo decadimento delle caratteristiche organolettiche (colore, sapore, fragranza) e delle proprietà nutrizionali, ma rimangono commestibili.