Cos’è l’iperscanning?
È una nuova tecnica di imaging cerebrale nata per capire che cosa succede nel cervello durante le interazioni sociali fra più persone. L’attività
cerebrale è di solito monitorata mettendo un volontario in un macchinario (per esempio una risonanza magnetica), e chiedendogli poi di svolgere
un compito specifico (come far di conto, oppure giocare a scacchi) per capire quali aree del cervello si accendono.
Con l’iperscanning, invece, si può osservare che cosa succede nella mente di due o più persone contemporaneamente avvalendosi di test (elettroencefalogramma, magnetoencefalogramma, spettroscopia) più maneggevoli da usare con dei gruppi. La mole di dati da analizzare aumenta esponenzialmente con l’aumentare del numero dei cervelli esaminati, e le informazioni confermano che siamo predisposti per le relazioni sociali.
Per esempio, l’iperscanning ha dimostrato che il cervello reagisce in modo diverso di fronte allo stesso compito a seconda che ci sia o meno un’interazione con un’altra persona, ma anche che le onde dell’attività cerebrale di un gruppo si sincronizzano vivendo le stesse esperienze, come assistere a un concerto o alla proiezione di un film.
Inoltre, i ricercatori della New York University hanno dimostrato che a scuola la sincronia fra cervelli in classe cresce quando ci si impegna di più, e se gli studenti e gli insegnanti si apprezzano a vicenda. Accade perché più
le relazioni sono strette, più le menti lavorano all’unisono.