È meglio non dare le molliche di pane ai pesci e uccelli?
Dar loro da mangiare la mollica di pane può provocare nei pesci seri
problemi, di tipo meccanico e fisiologico, che possono condurre alla morte; a contatto con l’acqua la mollica infatti si gonfia e una volta ingerita può ostruire l’esofago. Inoltre, nello stomaco e nell’intestino dei pesci, soprattutto nei carnivori, non ci sono gli enzimi che permettono all’amido, contenuto nella pasta, nel pane, nelle patate e nel riso, di essere digerito e assimilato.
Altrettanto dannoso è alimentare gli uccelli selvatici con pane, biscotti, brioches e cracker. Per esempio, cigni reali (Cygnus olor) e germani reali (Anas platyrhynchos), abituali abitanti dei laghi e dei fiumi italiani, apprezzano un pezzo di pane, ma le conseguenze per la loro salute
possono essere gravi: possono sviluppare una malattia, detta “ala d’angelo”, che deforma le piume delle ali. Questa malformazione è causata da una dieta troppo ricca di carboidrati e zuccheri.
In ogni caso, nutrire pesci e uccelli, così come tutti gli altri animali selvatici, altera il loro naturale comportamento: li abitua ad avere abbondanza di cibo e li disincentiva a procacciarselo da soli. Inoltre, li assuefà alla presenza dell’uomo di cui non hanno più paura, con conseguenze potenzialmente pericolose sia per loro sia per noi.