I pesci riconoscono le persone?
Sì. Almeno quelli della specie Toxotes chatareus, diffusa nelle acque dolci del Sud-est asiatico e dell’Australia, comune anche negli acquari. Appartengono alla famiglia dei “pesci arciere” che devono questo nome alla loro tecnica di caccia: prendono di mira gli insetti e con precisione li colpiscono, sputando in aria getti d’acqua, per farli precipitare.
Un team di scienziati delle Università di Oxford e del Queensland ha mostrato a 8 “pesci arcieri” le immagini di 2 volti umani tramite un monitor posizionato sopra al loro acquario. Poi, li ha addestrati a discriminare le due facce: quando “sputavano” al viso stabilito dai ricercatori, ricevevano in premio del cibo.
In seguito, i pesci sono stati in grado di riconoscere questo volto tra altri 44 visi sconosciuti (continuavano a sputare solo a lui), azzeccandoci nell’81% dei casi. E lo hanno identificato con una buona accuratezza persino quando gli sperimentatori ne hanno modificato alcune caratteristiche, come la forma della testa e il colore. Questo prova che anche un animale dal cervello “semplice” come un pesce, può possedere un’abilità complessa come quella del riconoscimento facciale.