Cos’è la sindrome dell’impostore?
È la sensazione di non meritare i riconoscimenti e le attestazioni di stima che si ricevono, benché meritati.
La sindrome dell’impostore, descritta per la prima volta nel 1978 dalle psicologhe statunitensi Pauline Clance e Suzanne Imes, colpisce soprattutto le donne e sembra diffuso negli ambienti accademici ma anche tra scrittori, musicisti e più in generale tra le persone di successo.
Chi ne soffre di questa sindrome è convinto di vendersi meglio di ciò che vale o di essere semplicemente capitato al momento giusto: si ritiene sopravvalutato dagli altri e teme di essere prima o poi “smascherato”.
Alla base c’è una bassa autostima e un forte senso di autocritica, le stesse caratteristiche che spingono queste persone a impegnarsi più degli altri e quindi a conseguire risultati eccellenti… che tuttavia non bastano a migliorare l’opinione di sé. Anzi, più fanno carriera, più cresce il loro senso di inadeguatezza.