Cos’è l’incidente di Roswell?
L’8 luglio 1947, nella cittadina di Roswell, nel New Mexico, si verificò un incidente che diventò centrale nella mitologia ufologica.
Un comunicato, rilasciato dall’ufficio stampa della base militare Roswell Army Air Field (RAAF), dichiarava che un disco volante si era schiantato al suolo e ne erano stati recuperati i pezzi. La notizia venne immediatamente smentita dalla United States Air Force.
Ancora oggi non è chiaro come si siano svolti i fatti. Sappiamo per certo che qualche sera prima, i coniugi Wilmot videro una forte luce nel cielo, e l’allevatore Bill McBrazel senti un forte rumore, si recò sul luogo dell’incidente e raccolse alcuni frammenti metallici che furono portati via dall’esercito.
Secondo la versione ufficiale dei militari, che tenne a bada le domande per più di trent’anni, si era trattato di un pallone per il rilevamento di dati meteorologici. Questa spiegazione, insieme al gran segreto con cui fu gestita la vicenda, non convinse però Charles Berlitz e William Leonard Moore, che nel 1980 pubblicarono il celebre libro L’incidente di Roswell, in cui avanzarono l’ipotesi complottista per cui l’esercito aveva le prove dell’esistenza degli alieni e aveva insabbiato tutto.
Nuovi testimoni avevano dichiarato di aver visto sul luogo del disastro dei corpi di strani umanoidi grigi, alti un metro e mezzo, con una grossa testa ed enormi occhi.
Negli anni Novanta, rapporti ufficiali dell’aeronautica militare svelarono che l’oggetto misterioso caduto a Roswell era un pallone sonda usato per spiare i progressi sovietici sullo sviluppo della bomba atomica, nell’ambito del progetto top secret Mogul, e i corpi erano manichini usati per test militari.
