Come si addestra un piccione viaggiatore?

Sfruttando il loro istinto a volare verso il luogo natio ogni qualvolta ne vengano allontanati. Per addestrarli bisogna infatti farli crescere in una determinata colombaia e “allenarli” poi, gradualmente, nell’arte del ritorno. Fondamentale fino al secolo scorso, l’uso dei colombi o piccioni viaggiatori si diffuse già nell’antico Egitto, con i primi allevatori che ne affinarono le potenzialità attraverso processi di selezione e incroci di razze.
Ieri come oggi, durante l’allevamento gli uccelli familiarizzano con la colombaia, facendovi ritorno da distanze crescenti. Dopodiché, per spedire un dispaccio da un luogo A a un luogo B (la comunicazione tramite piccioni è a senso unico), basta legarlo alla zampa di un colombo allevato nel luogo di destinazione (B) e liberare l’animale nel luogo da cui deve partire il messaggio (A).
Come questi uccelli si orientino per molte centinaia di chilometri non è del tutto noto, ma si ipotizza che abbiano nel cranio una sorta di “bussola” correlata al magnetismo terrestre, oltre a vantare un olfatto e una vista straordinari.
Le Tortorella del parco appia Caffarella sono molto educate e hanno un richiamo