Il Parkinson colpisce allo stesso modo donne e uomini?
In un convegno organizzato dall’istituto Neurologico Besta di Milano è emerso che nei maschi il Parkinson incide soprattutto sulle capacità di comprensione e ragionamento mentre nel genere femminile sono più frequenti ansia e depressione.
Inoltre, gli uomini colpiti dal Parkinson sono circa il doppio delle donne, ma in esse la malattia provoca più effetti collaterali dovuti ai farmaci utilizzati. In particolare, tra le donne è tre volte più frequente la comparsa di movimenti involontari che costituiscono gli effetti indesiderati di uno dei farmaci più usati per tenere sotto controllo i tipici tremori.
Secondo gli esperti uno dei punti è che i medicinali non agiscono allo stesso modo nei due sessi, in quanto per esempio le donne tendenzialmente pesano meno e quindi nel loro organismo i principi attivi risultano più concentrati. Ma nelle sperimentazioni non è ancora prassi comune studiare approfonditamente gli effetti nei due sessi.
D’altro canto, gli studiosi spiegano il fatto che le donne di Parkinson si ammalino meno e più tardi degli uomini a (68 anni di media contro i 66 maschili) con la funzione protettiva degli estrogeni, gli ormoni femminili, che prevengono la distruzione dei neuroni che producono la dopamina, indispensabile per controllare i movimenti del corpo.