A cosa servono le pagode?

A resistere ai terremoti. I giapponesi convivono da secoli con il rischio sismico, le loro abitazioni tradizionali, infatti, sono edifici a un solo piano. Ma già nell’antico Giappone, quando la popolazione sentì l’esigenza di svilupparsi in altezza (come oggi nelle nostre città, per ridurre il consumo di territorio), lo fece con criteri antisismici.
I cinque piani della pagoda Gojunoto, a Nara, resistono dal 1407 alle scosse di terremoto grazie a una struttura studiata ancora oggi dagli ingegneri: ogni piano è collegato agli altri in modo da oscillare liberamente, ammortizzando le scosse e impedendo così all’edificio di collassare. La pagoda Yasaka, a Kyoto, annessa al tempio nel XV secolo, invece, è passata indenne attraverso oltre 5 secoli di terremoti sfruttando un altro principio: durante le scosse ogni piano oscilla liberamente intorno a una torre di ancoraggio centrale.