Dove finiscono le candele quando bruciano?
Praticamente si disperdono nell’aria. Quando si accende lo stoppino, il cotone di cui è composto brucia e il calore fa fondere la cera. La cera liquida risale lo stoppino, per capillarità. E quando questo liquido si scalda, arrivando alla fiamma, vaporizza; il gas caldo reagisce con l’ossigeno e brucia.
La combustione è appunto il risultato di una reazione chimica tra l’ossigeno dell’aria e il combustibile (la cera, appunto). Intanto, il calore fa fondere sempre nuova cera e il processo continua. A livello molecolare, l’idrogeno e il carbonio che compongono la cera si combinano con l’ossigeno e così si producono vapore acqueo e anidride carbonica, che si disperdono nell’aria.
La candela di fatto finisce nella stanza, e poi nell’atmosfera, in forma di CO2 e acqua. Una piccola parte del materiale però non brucia in modo perfetto e produce quindi particolato carbonioso (ciò che comunemente chiamiamo fuliggine), ovvero una sottile polvere composta da carbonio, frutto della combustione incompleta di una sostanza organica. Una piccolissima parte della candela (0,1%) finisce quindi nell’aria come fuliggine e gas in tracce.