Cosa si mangerà nel futuro?

Secondo le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nei prossimi 40 anni la domanda di cibo raddoppierà a causa della continua crescita della popolazione del benessere sempre più diffuso. Per far fronte alla richiesta alimentare molti scienziati stanno suggerendo alternative alla attuale dieta, soprattutto quella occidentale.
Tra i nuovi cibi, gli insetti (già presenti nelle cucine asiatiche) sarebbero un buon sostituto della carne, molto più dispendiosa da produrre e dall’alto impatto ambientale (l’allevamento di bestiame è responsabile del 39 per cento delle emissioni globali di metano). Può far storcere il naso pensare di mangiare insetti ma basti pensare che una porzione (circa 115 grammi), per esempio, di cavallette fornisce 31 grammi di proteine mentre la stessa quantità di manzo arriva a darne 25 grammi.
Anche le alghe potrebbero diventare parte integrante della nostra dieta: i terreni agricoli scarseggiano e anche l’acqua per irrigarli è un bene prezioso la cui domanda, secondo le stime, aumenterà del 55 per cento nei prossimi 30 anni. Le alghe invece sono facili da coltivare, assorbono CO2 e contengono pochi grassi.