Perché l’inno della Spagna non ha un testo?

Perché in passato vari monarchi hanno tentato di introdurne una versione propria, e alla fine, per non fare torto a nessuno, si è scelto di… non scegliere, tenendo per buona solo la musica, una marcia dai toni epici nota come Marcha Real, o Marcha Granadera.
Composta in Prussia nel 1761, fu in seguito donata alla monarchia spagnola, affermandosi in poco tempo come inno nazionale “di fatto”. In seguito furono elaborati più testi, a partire da quello composto nel 1843 da Ventura de la Vega (che cominciava con “Venid españoles” e terminava con “Dios salve al país”) fino ad arrivare alle versioni introdotte dal sovrano Alfonso XIII di Spagna e dal dittatore Francisco Franco, ma nessuno di essi è oggi ufficialmente riconosciuto.
La ricerca di parole condivisibili da tutti per la Marcha Real è complicata dal fatto che in Spagna, oltre al castigliano (lingua ufficiale), si parlano catalano, basco e galiziano, idiomi di minoranze che, a partire dalla Catalogna, sono spesso impregnate di un forte spirito autonomista.