Cos’era la “squawk box”?
Era una specie di scatola con un altoparlante che la Nasa installava in casa degli astronauti qualche giorno prima che partissero per la loro missione. Questo apparecchio riproduceva le comunicazioni tra gli astronauti e il centro di controllo, permettendo così alle famiglie di seguire “in diretta” (almeno audio) la missione nella quale erano impegnati i loro cari, anche se molte conversazioni erano solamente lunghi elenchi di dati. DAL 1965. La prima squawk box fu installata nel 1965 in casa dell’astronauta Ed White prima della missione Gemini 4.
Anzi, la Nasa a casa di White ne installò due, una in salotto e una in camera da letto, così che la moglie Pat potesse addormentarsi sentendo la voce di suo marito. L’agenzia spaziale, però, si riservava di interrompere la comunicazione in qualsiasi momento, se ne avesse avuto la necessità. E gli astronauti rimasti a terra facevano da “gruppo di supporto”, aiutando le famiglie a capire i momenti più salienti della missione e gli eventuali problemi. Per esempio, durante la missione dell’Apollo 13, prima ancora che Marilyn, moglie di Jim Lovell, venisse informata del “problema”, fu raggiunta dalla famiglia Conrad e si accasciò davanti alla sua squawk box , dove la immortalò il fotografo di Life, Bill Eppridge.
Adesso capisco cosa erano quelle voci disperate degli Astronauti USA che sentivo per radio negli anni 60 mentre stavano morendo nello spazio abbandonati dalla NASA !