Le piante si possono vaccinare?

Sì. Il loro sistema immunitario non è proprio uguale a quello della specie umana, ma anche le piante possono produrre molecole in grado di eliminare agenti esterni indesiderati. Come per i vaccini a mRNA per utilizzo umano, l’importante è fornire alle cellule vegetali l’informazione giusta per produrre la molecola che deve venire attaccata.
Per esempio, ricercatori del CREA (il Consiglio europeo per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) hanno pubblicato recentemente su Biomolecules i risultati ottenuti con lo sviluppo di una sostanza basata su una macromolecola prodotta naturalmente, un RNA ottenuto attraverso una fermentazione batterica.
Questa, spruzzata sulle piante o addirittura sui frutti dopo la raccolta, induce la pianta o il frutto a produrre molecole che bloccano la crescita della botrite (Botrytis cinerea), un fungo che procura immensi danni, principalmente all’uva, producendo quello che in viticoltura è noto come “marciume grigio” o “muffa grigia“, ma anche a fagioli, broccoli, lattuga e piccoli frutti come more e lamponi.