Consumare cannabis altera il cervello?
Una ricerca condotta dalla Northwestern University, dal Massachusetts Generai Hospital e dalla Harvard Medicai School, su venti soggetti che non facevano uso di cannabis e su venti soggetti che ne facevano un uso occasionale, ma con una frequenza di almeno una o due volte alla settimana, ha evidenziato come anche l’uso moderato ma costante della sostanza stupefacente induca alterazioni strutturali in alcune regioni del cervello.
Valutando la forma, il volume e la densità delle strutture cerebrali si è scoperto come l’amigdala, e il nucleo accumbens mostrino un aumento di volume e un cambiamento di forma, con la creazione di nuovi circuiti. I due centri sono coinvolti nella gestione delle emozioni e della motivazione, e i cambiamenti registrati sembrano preludere all’insorgere di una dipendenza.
Particolarmente rilevante la variazione nelle dimensioni del nucleo accumbens, alterato in termini di dimensioni, forma e densità in modo direttamente proporzionale alle quantità di sostanza usata. In parole semplici il cervello tende ad adattarsi a un livello innaturale di stimolazione e ricompensa connesso all’utilizzo di droga, abbattendo la soddisfazione nei confronti di ricompense come cibo, sesso e rapporti sociali.