Come si costruisce una casa ecologica?
Una vera casa ecologica inizia dal terreno in cui la si costruisce. La presenza e distribuzione di acque, venti e percorso del Sole sono, infatti, fondamentali per la scelta di come ubicare pareti e finestre e realizzare il tetto. Solo a questo punto si procede con la progettazione che deve tener conto di tre fattori: il risparmio energetico, la salubrità dei materiali usati e l’estetica che deve essere in armonia con l’ambiente circostante.
Per realizzare le pareti esterne, gli esperti di Ermes Ambiente (Assessorato Ambiente e Sviluppo Sostenibile dell’Emilia Romagna) consigliano materiali naturali che consentono alla casa di “respirare”, assorbendo l’umidità in eccesso ed evitando dispersioni di calore. Perfetti sono i mattoni pieni d’argilla e il legno. Gli impianti devono provenire da fonti rinnovabili in modo da autoprodurre l’energia necessaria (pannelli solari termici e fotovoltaici, serpentine geotermiche ecc.).
Tutti i materiali per l’impermeabilizzazione, la pittura, l’isolamento e pavimentazione devono poi essere naturali, sostenibili e locale (per esempio, sughero, lana di roccia, calce e prodotti di origine vegetale) evitando così sprechi e consumi per il reperimento e il trasporto. In Italia le costruzioni in bioedilizia seppur a fatica stanno ampliando il loro mercato e la ricostruzione degli edifici in Abruzzo dopo il terremoto ne sono un esempio.
Il legno è stato utilizzato nel 70 per cento delle nuove costruzioni sia per la velocità dei tempi di cantiere sia per il comportamento ottimale in caso di terremoto. La più alta casa ecologica in legno (950 m³) è lo Stadthaus in Murray Grove di Londra, che consta di 8 piani per un’altezza totale di quasi 30 metri. In Norvegia, tuttavia, si sta ultimando la Barents House che con i suoi 16 piani sarà la casa in legno a emissioni zero più grande del mondo.