Perché non è possibile…
…Mettere lo scaldacollo nel calcio?
Perché è considerato pericoloso per l’incolumità di chi lo indossa. Lo “snood” è stato uno degli accessori preferiti da una serie di campioni come Francesco Totti, Gianluigi Buffon e Carlitos Tevez, ma nell’estate del 2011 venne messo al bando dall’International Board – l’ente che si occupa di modificare le regole del calcio – per prevenire infortuni dovuti alle strattonate degli avversari in una zona sensibile come il collo.
…Mettere i guanti nel rugby?
Perché i guanti faciliterebbero i giocatori nel trattenere il pallone ovale durante le concitate fasi del gioco. Nel rugby, il mantenimento del possesso palla è uno dei fondamentali di gioco, e con un indumento come i guanti, in grado di accrescere l’attrito con il pallone, diventerebbe più difficile perdere l’ovale. Ma i rugbisti sono proverbialmente “uomini duri”, e possono giocare a mani nude anche con i climi più freddi.
…Mettere un paradenti rosso nel pugiliato?
Nonostante le molteplici sigle e federazioni che regolano il pugilato, nei regolamenti della maggior parte di esse vige il divieto di indossare un paradenti di colore rosso (o parzialmente tale) in quanto occulterebbe l’eventuale fuoriuscita di sangue dalla bocca. L’arbitro, infatti, deve avere sempre sotto controllo la salute fisica dei pugili, per poter decidere se sospendere un incontro a seconda della gravità delle ferite.
…Utilizzare un lettore musicale durante una maratona?
Perché è considerato come una sorta di doping. Diverse ricerche hanno infatti stimato un miglioramento delle prestazioni compreso tra il 5% e il 15% se si corre con la musica. Accade per due motivi: in primo luogo perché concentrarsi sul testo di una canzone distrae dalla fatica, poi perché il nostro battito cardiaco e i passi tendono ad armonizzarsi con il ritmo musicale, facendo funzionare il corpo in modo più efficiente.
…Vestire colorati a Wimbledon?
Nello storico club del tennis londinese vige ancora oggi un dress code stilato nel lontano 1877. Il bianco era l’unico colore consentito per chi si cimentava sui verdi campi del circolo, in quanto nasconde meglio il sudore, che era mal tollerato dagli altolocati praticanti di allora. La regola è rimasta invariata fino a oggi, e persino il campione Roger Federer dovette pagare una multa nel 2013 per via delle suole arancioni delle sue scarpe.