Perché i neri non sono bravi nel nuoto?
Al di là delle spiegazioni politiche e sociali (non ci sono molte piscine in Africa o nei “ghetti neri” di molte città Usa) si tratta di una questione genetica e fisiologica. Nel nuoto, ad esempio, un atleta nero parte svantaggiato per via della più elevata densità ossea e della minor percentuale di tessuto grasso, che lo portano ad avere maggiori difficoltà nel galleggiamento. Inoltre i neri sono dotati di più fibre muscolari “bianche”, le cosiddette fibre veloci, utili in caso di azioni brevi ed esplosive.
Al contrario, in discipline come i 100 metri piani, sono i bianchi a essere svantaggiati per via della maggior quantità di fibre “rosse”, meno elastiche, nei loro muscoli. La statistica conferma: tutti i record del mondo del nuoto in vasca olimpica appartengono ad atleti bianchi. Per quanto riguarda invece i migliori sprinter di sempre, nei 100 metri, con tempi sotto ai dieci secondi troviamo appena tre atleti “non neri” su 124 totali.