I serpenti hanno un sesto senso?
Alcuni serpenti, tra cui tutti i crotali (i serpenti a sonagli come il crotalo adamantino Crotalus atrox, la specie più diffusa) possiedono un vero e proprio sesto senso che permette loro di creare un’immagine 3D del calore, individuando così le prede anche al buio. Il merito è dei sensibilissimi recettori a infrarossi posizionati in due fossette tra l’occhio e la narice, capaci di percepire variazioni di temperatura di soli 0,003° C.
Questi recettori sono rivestiti da una membrana sottile che modifica la curvatura in risposta al grado di innalzamento termico, stimolando le terminazioni nervose all’interno dell’organo. Queste informazioni, una volta elaborate dal cervello, consentono così al serpente di stabilire l’intensità e la direzione da cui provengono i raggi infrarossi.
I recettori, infatti, essendo due, percepiscono in modo leggermente differente il calore, più vicino o più lontano a seconda che la preda sia a destra o a sinistra, e in questo modo il rettile si crea una mappa tridimensionale precisa.
Ma per i crotali non è tutto qui. Agitando il loro sonaglio di cheratina, costituito dalla trasformazione di vecchie squame cornee coniche, mobili, collegate e, in parte, sovrapposte una sull’altra, questi serpenti si caricano elettrostaticamente permettendo alla sensibilissima lingua di percepire anche le variazioni elettriche nell’aria e quindi avere un’idea precisa dell’ambiente circostante.