Cos’è il pomodoro SuperBio?

Uno studio multidisciplinare dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista scientifica internazionale British Journal of Nutrition ha dimostrato che i metodi di coltivazione possono influenzare il valore salutistico dei cibi prodotti.
In particolare, il contenuto in fitochimica, molecole prodotte dalle piante che hanno importanti proprietà protettive e preventive nei confronti di diversi tipi di malattie umane, può aumentare se le piante crescono insieme a microrganismi benefici che stabiliscono con loro un particolare tipo di simbiosi chiamata Il micorriza”.
La ricerca dell’università toscana ha dimostrato che i pomodori prodotti dalle piante che vivono in associazione con i microrganismi benefici contengono concentrazioni più elevate di licopene (+18,5%), calcio (+15%), potassio (+11 %), fosforo (+60%) e zinco (+28%) rispetto ai pomodori prodotti tradizionalmente.
Da questo studio in laboratorio è nato un pomodoro “SuperBio” che da qualche anno è entrato in produzione.
Lo studio fra l’altro fa seguito a un altro pubblicato sulla rivista Plos One secondo il quale i pomodori coltivati secondo metodi biologici pur apparendo più piccoli anche del 40 per cento e a volte più brutti, contengono in realtà un maggior accumulo di composti nutrizionali come i polifenoli (+139%) e la vitamina C (+55%).