Come si fa a riconoscere un’ambra vera da una falsa?

Tutti sappiamo che l’ambra è una resina fossile risalente a milioni di anni fa che spesso racchiude insetti frammenti vegetali utilissimi ai paleontologi, ma è possibile realizzarla artificialmente?
L’ambra è un materiale molto ricercato oltre che da scienziati e collezionisti anche per la bigiotteria e l’uomo ha sempre cercato di imitare la sua trasparenza e le sue qualità. Persino Leonardo da Vinci, a quanto pare, ha proposto una formula per ricrearla.
Oggi, sovente, si cerca di spacciare il copale (resina vegetale fossile più recente, risalente a 5-10 milioni di anni fa) per ambra vera e propria. Per imitarla, invece, si utilizzano speciali resine fenoliche (polimeri ottenuti per reazione tra fenolo e formaldeide, come la bachelite) o materiali plastici colorati talvolta con buoni risultati, almeno in apparenza.
Tra i possibili modi per “svelare il trucco” c’è il test dell’acqua salata, perché in una soluzione satura di acqua e sale da cucina l’ambra galleggia, oppure il test dello spillo arroventato, che a contatto con il campione produce un odore sgradevole, in caso di materie sintetiche, o un profumo resinoso in caso di ambra autentica o copale.
Inoltre, l’ambra non si scioglie a contatto con alcol o etere etilico, come fanno invece alcune resine e il copale. Quest’ultimo, inoltre viene inciso dalla pressione dell’unghia, l’ambra no.