È vero che i Rotoli del Mar Morto contengono rivelazioni sconvolgenti?
No. Intorno ai Rotoli del Mar Morto aleggia un’aria di mistero del tutto ingiustificata. Questi documenti sono pergamene e papiri scoperti fra il 1947 e il 1956 in undici grotte nella località di Qumran, nel deserto presso il Mar Morto, nell’attuale Cisgiordania.
La biblioteca contiene circa 900 documenti, scritti in ebraico, in aramaico e in greco. Gli scritti sono di tre tipologie: testi biblici (circa il 40 per cento), testi religiosi che non sono compresi nella Bibbia canonica (30 per cento), e testi che contengono regole e credenze legate alle comunità ebraiche (30 per cento), in particolare alla singolare comunità che abitava nell’insediamento di Qumran, sulla riva occidentale del Mar Morto: gli Esseni.
Questa setta ebraica intorno al 150 avanti Cristo si era allontanata da Gerusalemme e dalle sue gerarchie religiose, in opposizione all’ellenizzazione dell’ebraismo. Nel monastero di Qumran viveva praticando il lavoro, la preghiera e l’osservanza della purità rituale.
Il sito fu costruito tra il 150 a.C. e il 130 a.C. e sopravvisse fino all’estate del 68 d.C., quando il generale romano Tito lo distrusse. Fu in quell’occasione che gli abitanti del luogo nascosero i loro preziosi documenti religiosi nelle grotte intorno al villaggio.
Da diversi decenni team internazionali di esperti studiano i testi che sono stati pubblicati integralmente negli anni Novanta. Da qualche anno è cominciata la pubblicazione online. Tra le pergamene ci sono alcuni tra i manoscritti più antichi della Bibbia che ci siano pervenuti.