Che cos’è l’Osso d’Ishango?
Si tratta di un reperto archeologico che costituisce una delle prime testimonianze in assoluto delle conoscenze matematiche da parte dell’essere umano. Risale a 20 mila anni fa ed è stato trovato in un sito preistorico sul lago Edoardo tra Congo e Uganda.
È un manico d’osso che presenta incisioni su tre righe. Il fatto straordinario che lo distingue da altri antichi reperti che riportano tacche incise è il fatto che in questo osso esse sono radunate per gruppi che mostrano di avere un senso logico, anzi aritmetico.
Infatti la prima riga riporta gruppi di rispettivamente 9,19, 21 e 11 incisioni, che danno una somma di 60; 60 è il totale anche delle tacche della seconda riga, che sono 19, 17, 13 e 11; la terza riga riporta gruppi più piccoli (7, 5, 5, 10, 8, 4, 6, 3) che insieme si fermano a 48.
Gli esperti sono abbastanza concordi sul fatto che il raggruppamento non sia casuale e che quindi l’osso – che oggi si trova al Museo di Bruxelles – esprima un senso matematico definito. Ma non c’è altrettanta concordia sulle funzioni delle tacche, se si tratti di operazioni aritmetiche, di calcoli di fasi lunari o di festività.