È vero che mangiare lentamente fa bene?
Tra i consigli forniti dall’ADI, Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, c’è anche quello sulla “dieta del tempo“, rallentare cioè il momento del pasto.
Secondo gli esperti il mangiare non coinvolge solo gli ingredienti utilizzati, ma investe tutta una serie di realtà strettamente connesse tra di loro e tutte importanti per una corretta alimentazione che faccia bene alla salute e alla forma: spazio (la cucina), tempo (il tempo dedicato al cibo), economia (corretto utilizzo delle risorse), relazioni (identità e appartenenza), cultura (coltivazioni adatte ai luoghi e alle esigenze del gruppo familiare).
Ricerca, preparazione e consumo del pasto hanno una loro importanza non solo pragmatica e investono la dimensione del tempo che non va vissuta con impazienza e frettolosità: consumare pasti spesso anonimi e velocemente può incidere sul benessere e sulla salute delle persone. A poco serviranno diete improvvisate per perdere chili o aggiustare parametri vitali, se non si recupera un corretto rapporto con il cibo.
D’altro canto un vecchio detto recita che “la digestione comincia dalla bocca”. Il consiglio dell’ADI quindi è quello di mangiare con calma, con gusto, riappropriandosi di uno stile di vita naturale e salutare dove a ogni atto sia riconosciuto il giusto tempo.