È possibile ricavare acqua dall’aria di un deserto?
Si. Irrigare il deserto non è più un miraggio. Come si fa? I tecnici svizzeri di SEAS (Société de l’Eau Aérienne Suisse), con il contributo di Anna Magrini dell’Università di Pavia, hanno progettato Awa (Air to Water to Air), un macchinario modulare capace di estrarre fino a 10 mila litri di acqua al giorno dall’aria atmosferica facendo condensare e raccogliendo l’umidità dissolta. Un po’ quello che fanno i condizionatori, per i quali però l’acqua di condensa è un “effetto collaterale”.
I moduli Awa abbassano la temperatura dell’aria a 2 gradi, filtrano e aggiungono sali minerali all’acqua ricavata. Sono in grado di ottenere acqua di alta qualità con efficienza e possono essere installati all’interno di edifici.
Esistono in varie dimensioni (da 2.500 a 10 mila litri al giorno) e possono produrre anche aria fresca a 22° e acqua fredda o calda (rispettivamente a 7° e 50° centigradi). L’impatto ambientale è quasi nullo, eccezion fatta per un basso consumo di energia elettrica che nelle zone desertiche potrebbe derivare da fonti rinnovabili come sole e vento.