Perché si dà del cornuto a chi è stato tradito?
La fama delle “corna” è una faccenda poco chiara in quanto nell’antichità esse, quelle animali ovviamente, erano simbolo di forza, coraggio e virilità tanto che i guerrieri usavano ornarsi di corni e cornetti per sottolineare il loro valore.
E poi cos’è successo? Alcuni dicono che l’aggettivo assunse un significato negativo dai tempi di Andronico Comneno, imperatore bizantino di Costantinopoli dal 1183 al 1185 d.C. Egli, infatti, era solito vantarsi delle sue conquiste amorose appendendo per le vie della città e sulle porte delle case dei mariti traditi dalle sue amanti le teste di cervi uccisi durante le battute di caccia.
Altri, invece, ritengono che il termine “cornuto” derivi dal maschio della capra, detto il “becco”, la cui femmina è solita passare da un partner all’altro senza troppi complimenti.
Infine un’ulteriore teoria fa persino riferimento al minotauro. Secondo il mito egli era il figlio di un toro e di Pasifae, moglie di Minosse. Per volere di Poseidone, adirato con il re greco colpevole di non aver sacrificato a lui il toro che il dio stesso gli aveva donato, Pasifae si innamorò perdutamente del bovino e si accoppiò con lui.