Perché a volte si starnutisce quando c’è troppa luce?
Lo starnuto riflesso fotico colpisce una larga parte della popolazione – tra il 5 e il 18 per cento – e ha incuriosito gli scienziati fin dai tempi di Aristotele (IV secolo a.C.), convinto che il calore del sole provocasse umidità e Francis Bacon (XVII secolo d.C.), che riteneva che la luce inducesse lacrime che attraverso il naso avrebbero indotto a starnutire.
Ma le teorie antiche erano sbagliate. Gli studi sono ripresi dagli anni Sessanta dello scorso secolo e hanno ormai dimostrato che si tratta di una predisposizione genetica. Nel 2010 all’Università di Zurigo alcuni soggetti sono stati monitorati con encefalogramma mentre venivano esposti a una luce intensa tale da provocare in alcuni di loro gli starnuti.
La ricerca è stata sufficiente a far comprendere che le aree del cervello che si attivano per uno starnuto riflesso fotico sono diverse da quelle che entrano in gioco con gli altri starnuti. Gli elementi non sono stati però sufficienti ad arrivare a una conclusione definitiva: il professor Nicolas Langer suggerì due possibilità. Una teoria ipotizza che all’origine dello starnuto da luce vi sia una corteccia visiva più sensibile. La seconda ipotesi è che nei soggetti predisposti il nervo ottico e il nervo trigemino siano molto ravvicinati, cosicché gli impulsi nervosi dell’occhio e del naso si incrocerebbero tanto da provocare la necessità di starnutire.