Che cos’è una pietra sintetica?
Si chiama moissanite ed è una gemma sintetica di nuova generazione realizzata in laboratorio per creare un’alternativa convincente al diamante dopo la zirconia cubica (il cosiddetto zircone), che dal 1976 regnava incontrastata con questo ruolo. Altri tentativi per “copiare” il diamante sono stati lo spinello sintetico, lo zaffiro incolore e il granato di ittrio e alluminio, risultati però meno brillanti; il rutilo sintetico e il titanato di stronzio troppo teneri; e, per concludere, il granato di gadolinio e gallio che, però, così come la zirconia cubica, ha riflessi metallici molto diversi dal diamante naturale.
La moissanite invece, a quanto pare, ha caratteristiche molto simili all’originale compresa la durezza (9,25 contro 10). I minerali sintetici, infatti, sono realizzati dall’uomo secondo le stesse caratteristiche chimico-fisiche delle pietre naturali al fine di rendere accessibili a tutte le tasche le gemme più famose e splendenti. Ma ci sono anche “prodotti sintetici” realizzati con materiali del tutto differenti all’originale come vetro, resine e paste che non hanno caratteristiche simili ai minerali naturali se non il colore.
Il primo minerale sintetico a essere usato come gemma è stato il rubino sintetico, prodotto dal XX secolo, a cui seguirono le versioni sintetiche di zaffiro, quarzo (detto cristallo di rocca), smeraldo, acquamarina, berillo rosso e, naturalmente, diamante. I metodi utilizzati per la sintesi o l’accrescimento di questi neominerali sono l’accrescimento da un materiale fuso di composizione uguale a quello del minerale desiderato e il metodo idrotermale che simula il processo di magmi naturali che cristallizzano per lento raffreddamento.